La memoria rende liberi
5B e 5C
“La memoria rende liberi: non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi , perché la chiave per comprendere le ragioni del male e l’indifferenza.Poniamo un argine alla violenza presente e futura”
“La memoria rende liberi: non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi , perché la chiave per comprendere le ragioni del male e l’indifferenza.Poniamo un argine alla violenza presente e futura”
“Per fortuna Otto ha imparato a scrivere a macchina e può raccontare la sua storia di amicizia perduta e ritrovata, perché in un’imbottitura c’è spazio per tantissimi ricordi…”e noi bambini abbiamo ascoltato ogni parola di Otto con tanto affetto. Le sue vicende ci hanno coinvolto ed emozionato e, in alcuni momenti, ci siamo sentiti tanto tristi e turbati. Ciascuno di noi ha provato a mettersi nei panni di Otto e ad esprimere le proprie emozioni. Quante riflessioni e quanti pensieri profondi ci hai regalato caro Otto!
Di certo noi RICORDEREMO che il RISPETTO per gli altri va oltre ogni diversità e che la DIVERSITÀ È RICCHEZZA, perché ognuno di noi è un prezioso pezzetto di un puzzle gigante!
Nel Giorno della Memoria alla Casa dei Bambini abbiamo ascoltato ed accolto le conoscenze dei bambini e delle bambine relative al concetto di memoria e diversità. L’ascolto e la drammatizzazione della “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” ci ha aiutato a riflettere e a comprendere l’importanza di valori preziosi quali amicizia, solidarietà, rispetto delle differenze e aiuto reciproco, valori da nutrire sin dalla prima infanzia, poiché ci aiutano a star bene con noi stessi, con gli altri e a prevenire ogni forma di odio e violenza.
Le bambine e i bambini della 2^ A hanno ascoltato la lettura di alcune pagine del libro “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”, una storia autobiografica scritta da Judith Kerr ed ambientata prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. L’arco narrativo copre un periodo che va da febbraio 1933 fino al 1935. La protagonista del racconto è Anna, una bambina di 9 anni di origine ebraica, costretta a fare delle scelte nella preparazione dei bagagli ed è così che non può portare con sé il suo amato coniglio rosa. Questo dettaglio quasi insignificante rappresenta invece l’emblema della quotidianità che le viene strappata, della mancata libertà, dell’essere costretta alla fuga a causa della follia dell’uomo. Per prima cosa i bambini e le bambine si sono avvicinati a comprendere quanto possa essere difficile dover lasciare un proprio giocattolo perché costretti alla fuga ingiustamente. In un secondo momento hanno utilizzato la creatività: hanno ridato il sorriso al coniglio rosa abbandonato e hanno “riempito” la sua pancia con parole speciali: uguaglianza, tolleranza, umanità…
Il 27 gennaio del 1945 si aprirono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz ad opera dei russi, che liberarono gli ultimi superstiti. Ogni anno, in questo giorno, si celebra la Giornata della Memoria e la fine dell’Olocausto (Shoah) del popolo ebraico.
Se per noi docenti è doveroso sensibilizzare quotidianamente le bambine e i bambini al rispetto delle diversità e all’inclusione, lo è anche nei confronti del racconto di questa dolorosa pagina di storia che ha negato diritti, libertà e vita a milioni di ebrei, oltre che di persone di etnia rom e sinti, credo religioso e orientamento sessuale e politico minoritari rispetto alla massa. In merito alla tragediadello sterminio degli ebrei, quando è il momento di parlare di Shoah con i nostri alunni?
Come dice Roberta Favia(1), dell’associazione “Teste fiorite”, l’età giusta non è facile da individuare rispetto ad un momento storicocosì denso di sofferenza. Tuttavia, possiamo raccontare. La lettura ad alta voce condivisa di un albo illustrato o di un romanzo di narrativa, a nostro avviso, rappresenta l’occasione più adeguata per bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado, di accostarsi alla storia, grazie alle parole e alle illustrazioni capaci di suscitare un comune sentire e alla presenza dell’adulto che si fa voce narrante.
Educare i nostri bambini alla diversità come un valore e non come un ostacolo è sensibilizzare loro al passaggio da “buone pratiche” e vere e proprie “prassi” che giorno per giorno, attraverso il piacere di stare insieme, trasformano una classe in comunità di individui pensanti. Per non ripetere gli orrori del passato e tenere viva la memoria.
Qui di seguito consigliamo alcune letture per i vostri bambini con indicate le fasce di età più adatte per la lettura e la comprensione.
N.b:: Il testo “La Storia della Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare” è consigliato per la fascia 3 – 5 nell’ottica di sensibilizzare alla diversità e all’inclusione in senso generale.
Dai 3 ai 5 anniStoria di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
Luis Sepulveda
Ugo Guanda Editore
Il tema dell’incontro con il ‘diverso’ da noi, del rispetto delle differenze e dell’arricchimento reciproco che ne scaturisce attraverso la lettura del racconto ‘Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare’ (Luis Sepulveda)
Scarica il modello per l’iscrizione alla Scuola dell’infanzia a.s. 2021-2022 Casa dei Bambini al seguente link: MOD ISCR INF 2021 22-
Scene di straordinaria quotidianità.