Il 2 febbraio 2016 sono andata, insieme alla mia classe, a teatro, a vedere l’ opera lirica “ L’ elisir d’ amore”.

Quella mattina, subito dopo la merenda,siamo scesi nell’ aula polifunzionale per terminare alcune sagome di cartone dipinte con le tempere che avevamo preparato, e che poi sono state usate come scenografia. Fra loro c’erano: cani, gatti, galli, galline, pulcini, tacchini, topi e ogni altro animale che si può trovare nell’aia di un una fattoria, dato che l’opera è ambientata in un paese Basco dell’ottocento.

L’intera opera dura più di due ore ma noi siamo andati a vedere una versione ridotta,e ,le parti che non abbiamo potuto vedere ci sono state raccontate dal direttore, Riccardo Serenelli.

Qualche settimana prima abbiamo avuto un incontro nell’aula polifunzionale con i cantanti, che ci hanno fatto sentire alcuni pezzi cantati dal soprano e dal tenore.

Nei giorni precedenti con la professoressa di musica avevamo ascoltato alcune parti dell opera e avevamo imparato alcuni pezzi delle parti cantate, come quando Adina narra ai contadini la storia di Tristano e Isotta, e ci eravamo esercitati su alcune scene, come quando il sergente Belcore recluta i soldati, perchè durante lo spettacolo avremmo dovuto cantare e interpretare una scena.

L’opera parla di Nemorino,un contadino, che, innamoratosi della bella Adina, compra un “potentissimo elisir” dal truffatore Dulcamara, che dovrebbe far innamorare di lui la ragazza.

Lo spettacolo era interessante anche dal punto di vista scenografico perchè, al contrario degli spettacoli normali, gli attori utilizzavano delle passerelle messe apposta per loro, e passavano dalle entrate degli attori e anche da quella principale. Ho visto utilizzare questi passaggi solo quando sono andata a vedere uno spettacolo di Pirandello, “L’uomo col fiore in bocca”.

Lo spettacolo era bellissimo, i cantanti erano talmente bravi da non farti staccare gli occhi dal palco, e riuscivi a provare ogni singola emozione che sentivano i personaggi.Ti sembrava di essere davvero per le vie di un paese della campagna basca.

ADELE BECERICA 2B