FAQ

Come è preparato  il passaggio alla scuola media inferiore? E qui il bambino come si trova?

 

Gli adattamenti che intervengono nell’ultimo periodo della scuola primaria sono di carattere strumentale, e non intaccano la fisionomia del percorso. A proposito dell’esperienza dei nostri bambini nell’approdo alla scuola media,  vorrei invitare a riflettere sul ‘vantaggio adattativo’ di cui godono individui precocemente educati all’indipendenza, all’autonomia, all’autocontrollo. Non è un caso che mentre i pedagogisti contemporanei di Maria Montessori non sono più iscritti nella nostra agenda pedagogica ed educativa, ella è ancora una fresca sorgente di pensiero, un albero antico e nuovo, un orientamento di vita e di saggezza.

Da una intervista ad ANNA MARIA FERRATI SCOCCHERA

 

 

Perché richiedere un insegnante specializzato?

 

Per la delicatezza del suo ruolo all’insegnante montessoriano si richiede una preparazione scientifica, tecnica e soprattutto spirituale. Egli incoraggia, invita, aiuta l’allievo nel suo processo di autoeducazione. Illustra in modo chiaro ed esatto l’uso degli oggetti e dei materiali. È attivo nel mettere il bambino in rapporto all’ambiente, per divenire passivo nel momento in cui questo rapporto si è creato. Osserva i bambini affinché non sfugga alla sua vigilanza lo sforzo di chi cerca, di chi ha bisogno di sostegno. Accorre se chiamato, ascolta se invitato. Rispetta chi lavora, senza interrompere e interrogare. Rispetta chi sbaglia senza mai correggere direttamente. Rispetta chi si riposa e guarda gli altri lavorare senza richiamare ed obbligare al lavoro.  La  pazienza e l’umiltà gli derivano dall’ansiosa curiosità scientifica e dal rispetto assoluto del fenomeno che vuole osservare. È presente anche quando è assente dalla coscienza del bambino e il suo intervento è efficace nella misura in cui è indispensabile, è d’impedimento in tutti gli altri casi.

Da una intervista ad ANNA MARIA FERRATI SCOCCHERA

 

Il materiale strutturato è indispensabile? Come agisce sul bambino?

 

Il materiale strutturato è un sostegno al pensiero, un’estensione materiale delle idee. Il contatto con il materiale operativo di sviluppo, presentato con rigore nel periodo sensitivo pertinente, permette al fanciullo di misurarsi con se stesso e di andare alla radice dei problemi che lo interessano. Nell’attività di manipolazione traduce concretamente le relazioni astratte in percezioni dirette, che richiedono l’intervento delle più alte attività mentali. Il bambino opera con le mani e con la mente in piena autonomia, ma solo nella libertà di scelta e di espressione lo strumento acquista valore e si fa palese quel fenomeno straordinario e sempre più atrofizzato che è l’interesse, e con esso la polarizzazione dell’attenzione. Nella capacità di concentrazione, nella perseveranza e nella dedizione ad un obiettivo si forma un carattere indipendente e fortemente centrato. Il materiale è un maestro paziente , sempre pronto, umile, di umore costante che guida invisibilmente il bambino; è un correttore tempestivo, obiettivo ed esplicito, un revisore non traumatizzante, anzi  incoraggia il bambino perché è in funzione dell’apprendere e non del giudicare. Nel materiale è racchiuso il segreto della trasformazione e della rinascita spirituale dell’individuo, che nel lavoro espande la sua interiorità.

Da una intervista ad ANNA MARIA FERRATI SCOCCHERA

 

Il programma curricolare è lo stesso? In cosa differisce l’insegnamento rispetto alla scuola comune? Non c’è mai lezione frontale?

 

Con la doverosa premessa che le attività riguardano tutte le discipline previste a livello ministeriale, cercherò di risponderò a questa fondamentale domanda illustrando l’articolazione tipica di una giornata montessoriana: si comincia con il lavoro libero (individuale o in piccoli gruppi) con i materiali di sviluppo. A questo scopo l’aula è articolata in diversi “angoli”, ciascuno dei quali ospita un settore disciplinare diverso con i suoi strumenti di lavoro e di ricerca: l’angolo dello sviluppo del linguaggio, della formazione della mente matematica, dell’educazione cosmica, della musica.  L’insegnante, proponendo una lezione frontale, chiederà l’attenzione degli alunni dando tuttavia a ciascuno la possibilità di terminare e verificare il suo lavoro. I bambini si dedicano inoltre alle attività riparative di vita pratica, giacché la cura dell’ambiente (e dei materiali) è affidata alla loro responsabilità. Un appuntamento quotidiano è quello con le attività di botanica che si svolgono all’esterno, in serra  o in un’aula verde. Ogni giorno l’alunno montessoriano  è aiutato a specificare e ad approfondire  i suoi interessi, affinché possa uscire rinforzato  e gratificato nel suo naturale desiderio di perfezionamento.

Da una intervista ad ANNA MARIA FERRATI SCOCCHERA

 

Il bambino agisce in un contesto di libertà. Questo significa anarchia? Di quante regole deve tener conto il bambino?

 

“La vita è energia, è materia e spirito”:  non può quindi essere costretta, perché ha in sé le sue leggi che vanno rispettate. Il metodo montessoriano ha per fondamento la libertà del bambino, una libertà intesa nel suo significato biologico: essa è cioè essenzialmente la libertà funzionale di dispiegare il proprio potenziale nei tempi e nei modi dettati dalla Natura. Non c’è dunque libertà senza una incessante attività. In ciò risiede il successo del metodo: Maria Montessori ha infatti riconosciuto al bambino non soltanto il diritto alla libertà, ma anche il diritto a trovare nel suo ambiente delle occasioni di attività proporzionate ai suoi bisogni, senza le quali la libertà non avrebbe un contenuto su cui esercitarsi.  A Maria Montessori  si domandava come si potesse ottenere la disciplina in una classe di fanciulli liberi, ed una volta ella aveva voluto rispondere con una dimostrazione pratica, che attingeva alla sua formazione di scienziato avvezzo alla ricerca sperimentale e alla pubblica discussione dei risultati della ricerca: Nel corso del suo viaggio americano predispose la costruzione di un’aula di vetro, cosicché tutti potessero ammirare il lavoro silenzioso e ordinato dei bambini immersi nelle attività liberamente scelte e indifferenti agli osservatori.
Disciplinato –secondo Maria Montessori – è l’individuo padrone di se stesso, “che può disporre di sé ove occorra seguire una regola di vita”. È questo il tirocinio di individui destinati ad operare all’interno di società sempre più articolate  e regolamentate come le nostre attuali.

Da una intervista ad ANNA MARIA FERRATI SCOCCHERA

 

 

Perché un genitore dovrebbe iscrivere il proprio figlio ad una scuola pubblica primaria Montessori? Quali sono i benefici per il bambino?

 

 

La proposta educativa di Maria Montessori è più che mai attuale e stimolante: in una scuola Montessori il bambino elabora e produce cultura, ha la possibilità di appropriarsi dei suoi tempi e dei suoi spazi di vita, di farsi attore e protagonista di se stesso, gestore della propria giornata e delle proprie decisioni. E in una società che richiederà adattamenti sempre nuovi e sempre più complessi  all’individuo, il bambino montessoriano avrà il vantaggio di essere stato precocemente sollecitato all’autonomia e alla indipendenza.
Le credenziali di Maria Montessori riposano sulla scoperta dei “periodi sensitivi”, ‘finestre’ di sensibilità  preordinate a livello genetico  per aprirsi e chiudersi nel corso del processo evolutivo del bambino.  Questo potenziale originario è destinato ad essere dissipato se le speciali sensibilità legate a questi straordinari periodi non riceveranno adeguato alimento.  I materiali offerti alla libera scelta del bambino sono per l’appunto i mezzi di cultura che favoriscono la sua crescita  in un autentico processo di autoeducazione.

Da una intervista ad ANNA MARIA FERRATI SCOCCHERA